Gli scenari in cui operano le aviazioni militari diventano sempre più complessi come del resto gli stessi aerei, le armi ed i sistemi di ricognizione che imbarcano. Il periodo romantico dell'aviazione militare, che ha affascinato intere generazioni, quando il pilota con il giubbotto di pelle ed il foulard al vento controllava con un calcio la pressione dei pneumatici e poi decollava incontro all'avventuram cercando di controllare l'aereo fisicamente appartiene ormai alla preistoria del volo.
Far volare un aereo militare è un'operazione sempre più complessa e coinvolge direttamente numerose realtà organizzative e logistiche e gli uomini che le governano devono essere sempre più preparati a muoversi in un sofisticato network di comunicazioni ed in grado di formulare soluzioni precise e concrete rispetto alla complessità delle missioni.
Per questo motivo oltre all'addestramento operativo per la pianificazione e la condotta della missione è indispensabile simularne il processo di formazione a terra, mettendo in gioco tutto quanto è indispensabile per condurre una missione fuori area, come sempre più spesso avviene.
L'esercitazione VIRTUAL FLAG 2011
iniziata lunedì 7 Novembre e comclusasi il 18 aveva proprio questo scopo: pianificare, coordinare e
controllare operazioni in aree complesse, simulando un contesto operativo
“virtuale”, prodotto attraverso una rete multimediale e una serie di
software di simulazione molto avanzati. A questa esercitazione hanno partecipato circa 150 militari, di
cui 60 provenienti da diversi Reparti e specializzazioni della Forza
Armata, che si sono esercitati presso il Comando Operazioni Aeree (COA)
di Poggio Renatico (Ferrara).
In particolare, gli obiettivi fissati per questa esercitazione sono
stati quelli di verificare, a livello operativo, la capacità di
pianificare e condurre un’operazione di media-scala, con la costituzione
di due DOB (Deployable Operational Base) e un APOD (Airport of
Disembarkation) in uno scenario tipico di operazione fuori dai confini
nazionali; sviluppare le capacità del personale militare di operare, in
modo sinergico ed efficace, all’interno di strutture di Comando e
Controllo (JFACC-AOC), secondo le nuove dottrine della NATO; verificare
la capacità di rischieramento del Reparto Mobile di Comando e Controllo
dell’A.M. e addestrare il personale dell’AOC a operare da strutture
mobili; sviluppare la capacità di addestramento in modalità “simulata”
CAX (Computer Assisted eXercise) con l’impiego di sistemi informatici di
simulazione e delle nuove tecnologie di comunicazione; validare,
infine, i contenuti dei programmi dell’Air Operation Training Centre,
ovvero del centro di addestramento al comando e controllo delle
operazioni aeree istituito lo scorso anno a Poggio Renatico.
A differenza delle due edizioni scorse, quest’anno la “training audience” ha pianificato e condotto l’attività aerea dalle sale operative del Reparto Mobile di Comando e Controllo di Bari Palese che, per l’occasione, ha trasferito a Poggio Renatico 12 shelter e circa 30 uomini.
La "Virtual Flag 2011" si è svolta in due fasi, ciascuna della durata
di cinque giorni: nella prima, cosiddetta “orientation course”, la
“training audience” ha potuto familiarizzare con la struttura e le
procedure operative del JFACC (Joint Force Air Component Command),
ovvero la capacità militare che consente di pianificare, coordinare e
controllare tutti gli aspetti di una campagna aerea.
Nella stessa fase, anche il personale dell’EXCON (EXercise CONtrol), la “regia” dell’esercitazione, ha potuto esercitarsi nell’utilizzo dei software di simulazione, tra i quali il Joint Planning and Execution Coordination Tool (JPECT), un’interfaccia sviluppata dalla NATO per l’addestramento del personale sui sistemi e sulle procedure di Comando e Controllo (C2) delle operazioni militari. Nella seconda fase, si è svolta la parte pratica dell’esercitazione, ambientata in un contesto di tipo CRO (Crisis Response Operation) ed incentrata sulla pianificazione operativa e sull’esecuzione di una campagna aerea diretta, coordinata e controllata da un JFACC-AOC (Air Operation Center) rischierato a ridosso dell’area di operazioni.
Nella stessa fase, anche il personale dell’EXCON (EXercise CONtrol), la “regia” dell’esercitazione, ha potuto esercitarsi nell’utilizzo dei software di simulazione, tra i quali il Joint Planning and Execution Coordination Tool (JPECT), un’interfaccia sviluppata dalla NATO per l’addestramento del personale sui sistemi e sulle procedure di Comando e Controllo (C2) delle operazioni militari. Nella seconda fase, si è svolta la parte pratica dell’esercitazione, ambientata in un contesto di tipo CRO (Crisis Response Operation) ed incentrata sulla pianificazione operativa e sull’esecuzione di una campagna aerea diretta, coordinata e controllata da un JFACC-AOC (Air Operation Center) rischierato a ridosso dell’area di operazioni.
La “Virtual Flag 2011” si è conclusa con l’identificazione delle
azioni ritenute maggiormente efficaci per attuare i necessari
miglioramenti dell’organizzazione, dei processi, delle procedure e
dell’addestramento del personale operante in un JFACC.
Durante lo svolgimento dell’esercitazione, il Generale di Squadra
Aerea Pasquale Preziosa, Comandante le Scuole/3a Regione Aerea, il
Direttore per l’Impiego del Personale Militare dell’A.M., Generale di
Squadra Aerea Paolo Magro, il Generale di Divisione Aerea Carlo
Magrassi, Vice Comandante del CSA (Comando Squadra Aerea), e il Generale
di Divisione Aerea Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore del CSA,
hanno fatto visita al COA e hanno apprezzato l’ottima organizzazione
dell’attività finalizzata al raggiungimento degli obiettivi prefissati
dalla Forza Armata.