domenica 29 gennaio 2012

AFGHANISTAN: I “SASSARINI” RICORDANO LA BATTAGLIA DEI “TRE MONTI”




Il P.I.O. (l'Ufficio Pubblica Informazione del RC-W) con il  comunicato stampa che segue a questa introduzione ci aiuta a riflettere sulla concetto che noi ripetiamo spesso tra le righe dei nostri post: senza memoria c'è solo barbarie. In una nazione distratta dalla mancanza di un progetto condiviso le FA adempiono alla loro funzione di tramandare tasselli della nostra storia che altrimenti resterebbero sepolti nel buio dell'indifferenza e dell'oblio.  

La Brigata “Sassari”, erede delle tradizioni del Terçio de Cerdena (periodo aragonese-spagnolo) e del Reggimento di Sardegna (periodo Sabaudo), fu costituita il 1° Marzo del 1915 a Tempio Pausania (SS) e a Sinnai (CA), su due Reggimenti, il 151° e il 152° fanteria, composti interamente da Sardi.
Nel luglio dello stesso anno attraversa l'Isonzo e viene subito impegnata in combattimento.
Bosco Cappuccio, Bosco Lancia, Bosco Triangolare furono tappe eroiche per il conseguimento del primo titolo d'onore che la Brigata conquistò espugnando le trincee delle "Frasche" e dei "Razzi", meritando la citazione, prima tra tutte le unita' dell'Esercito, sul bollettino del Comando Supremo. Spostata dal Carso sull'altipiano di Asiago, nel giugno 1916 riconquistò Monte Fior, Monte Castelgomberto e Casera Zebio. Il 3 agosto i suoi reggimenti ricevettero la prima Medaglia d'Oro.
Nei tragici giorni di Caporetto i fanti della "Sassari" contrastarono le avanguardie nemiche fino al Piave combattendo con straordinaria coesione morale, disperato orgoglio e granitica compattezza organica. Il battaglione "Musinu" fu l'ultimo dell'intero Esercito a passare il Piave, inquadrato e al passo, quasi irridendo il nemico che incalzava. Ultimi a ripiegare, i "Sassarini" furono i primi nella riscossa. Sull'altopiano dei "Sette Comuni", nel gennaio 1918, la Brigata fu protagonista della battaglia dei "Tre Monti" (Col de Rosso, Col d'Echele e Monte Valbella) che valse la seconda Medaglia d'Oro alle Bandiere dei reggimenti. 
La Grande Guerra costò alla "Sassari" oltre 15.000 perdite (2164 caduti e 12858 tra feriti, mutilati e dispersi). Caddero 138 Sassarini ogni 1000 incorporati (la media nazionale fu di 104). 6 Ordini Militari di Savoia, 9 Medaglie d'Oro, 405 d'Argento, 551 di Bronzo rappresentano il riconoscimento del valore individuale dei sardi che si batterono all'ombra delle due gloriose Bandiere, ciascuna delle quali venne decorata con 2 Medaglie d'Oro al V.M. (caso rimasto unico nel nostro Esercito, nell'arco di una sola campagna di guerra). 


 

PRESSE RELEASE: 2012–01–CA–772-312

HERAT, 28 Gennaio 2012 – Il Generale di Brigata Luciano Portolano,  Comandante del Comando Regionale Ovest  (Regional Command West- RC-West), Comando NATO a guida italiana su base Brigata “Sassari”, ha inviato una lettera a tutti i comandanti delle Task Forces (TFs) per commemorare il 94° anniversario della Battaglia dei “Tre Monti” (1918) coincidente con la Festa di Corpo dei Reggimenti storici della Brigata “Sassari” (151° e 152° reggimento).


La lettera, indirizzata alle unità della “Sassari” in Afghanistan, alle unità della coalizione impiegate nell’area di responsabilità di RC-West e ai distaccamenti della Brigata “Sassari” in Italia, ricorda i fatti d’arme che furono riportati nel bollettino di guerra dell’epoca, evidenziando il sacrificio dei “Diavoli Rossi” e dell’importante vittoria delle armi italiane che segnò la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano.
La battaglia combattuta per l’intera giornata del 28 gennaio 1918 dal 151° e dal 152° reggimento della “SASSARI”, vide momenti di estrema drammaticità culminata con la morte del Comandante del 151° Reggimento. 
Gli austriaci resisi conto della difficoltà del momento dei “Sassarini”, poiché erano isolati e senza munizioni, si lanciarono all’attacco sicuri di riconquistare le posizioni perse.
In quegli attimi critici, il richiamo all’isola lontana risvegliò l’orgoglio e la fierezza tipica dei SARDI. I “Diavoli Rossi” decisero di contrattaccare all’arma bianca.
All’incitamento “Avanti Sardegna” rispose il grido di guerra “Forza Paris”, urlato all’unisono, che accompagnò il terribile contrattacco alla baionetta, condotto dai “Sassarini” con la forza della disperazione, disorientando e sorprendendo gli austriaci benché fossero in numero più elevato e ben armati.
Da circa quindici anni, i “Dimonios” operano con professionalità nei più diversificati scenari, a tutela della sicurezza e della pace. Dall’Albania alla Bosnia, dal Kosovo alla Macedonia, fino alle recenti missioni in Iraq e in Afghanistan, i fanti della “Sassari” si sono sempre distinti per generosità, serietà e riconosciute capacità professionali.
La lettera si conclude con l’antico grido di guerra della Brigata “Forza Paris”, “tutti insieme”, che da 94 anni alimenta il ricordo del valore dei “Dimonios”.

Nessun commento:

Posta un commento